Quella del 18 giugno è l'ultima arrivata fra le giornate mondiali istituite dall’ONU, un momento per sensibilizzare la popolazione mondiale al valore del cibo, dell’alimentazione sostenibile e della riduzione degli sprechi. Il presupposto alla base della Giornata è che la gastronomia sia una delle più importanti espressioni di un popolo, una manifestazione culturale in forte connessione alle diversità naturali del pianeta, e gastronomia sostenibile vuol dire proprio rispettare diversità e specificità.
È quanto afferma la FAO, sottolineando l’importanza di un’alimentazione corretta e varia, improntata ai criteri della sostenibilità e della tutela ambientale. Le diete sostenibili sono anche rispettose della biodiversità e degli ecosistemi, oltre che accessibili ed economicamente eque e convenienti, sicure e sane per l’uomo e per il pianeta. Vi sembra complicato? L’alimentazione sostenibile è in realtà una strada facile da intraprendere.
Ecco alcuni spunti dal decalogo stilato dal WWF nel 2016, in occasione della Giornata dell'Alimentazione del 16 ottobre:
Ultimamente si sta diffondendo l’attenzione al consumo a Km 0 e alle eccellenze territoriali, che hanno mercati, eventi e gruppi d'acquisto dedicati. Questo significa privilegiare la filiera corta, riducendo così gli impatti ambientali, sostenendo l'economia locale e risparmiando sulla spesa settimanale.
Questo ha un doppio effetto benefico, sulla nostra salute e su quella del pianeta.
Uno dei principi più importanti di una dieta sana ed equilibrata è infatti proprio quello della varietà. Nutrirsi in maniera diversa a seconda delle stagioni, inoltre, è importante per la conservazione degli ecosistemi.
Negli ultimi anni, la riscoperta della stagionalità ha portato all'aumento degli orti domestici e condominiali.
Gli allevamenti industriali intensivi di carne, esplosi con il boom dell'industria alimentare del secolo scorso, stanno generando una vera e propria crisi ecologica, aumentando l'inquinamento ed esaurendo le risorse naturali. Diminuire il consumo di carne, un tempo pietanza riservata alle occasioni speciali e non per la dieta di tutti i giorni, apporterebbe significativi miglioramenti all'ambiente. Meglio ancora se da allevamenti bio.
In Italia, lo spreco di cibo ha numeri impressionanti: vale complessivamente 8,1 miliardi di euro l'anno. Questo può essere evitato in vari modi, per esempio pianificando la spesa e i pasti a lavoro, o riutilizzando gli scarti in cucina e in giardino con il compostaggio.
Ormai presenti anche in tutti i supermercati, i prodotti biologici comportano diversi vantaggi per la nostra salute e per l'ambiente. Basandosi sul rispetto dei processi ecologici, delle risorse come suolo e acqua e della biodiversità, permettono di ridurre il più possibile l’impatto ambientale delle attività produttive, ed eliminano l’uso di sostanze chimiche di sintesi potenzialmente nocive.
Circa il 40% dei rifiuti che produciamo è costituito da imballaggi. Oggi ci sono molte possibilità per acquistare prodotti sfusi, sia nei supermercati che negli appositi negozi. Anche introdurre oggetti come borse di tela e borracce nella vita di tutti i giorni ci consente di ridurre notevolmente l'uso di plastica, senza sconvolgere in alcun modo la nostra routine.
L’uso corretto dei fornelli può aiutare letteralmente a non bruciare le risorse.
Partendo dall'uso del coperchio per non disperdere calore e le cotture multiple in forno, con i giusti strumenti si può ottenere davvero un notevole risparmio di risorse, tempo e bolletta.
La pentola a pressione, per esempio, consente di ridurre il consumo di energia, perché raggiunge rapidamente la temperatura richiesta e la mantiene con una fiamma molto bassa. Si utilizza meno gas per un lasso inferiore di tempo, ed evitando che i liquidi evaporino si consuma anche meno acqua.
Anche la tecnologia Lagospot, che trovate in diverse linee di padelle e casseruole antiaderenti, evita lo spreco di calore indicando il raggiungimento della giusta temperatura. Il risparmio di tempo vi tratterrà inoltre dal cedere alla tentazione dei piatti pronti, nemici della salute e dell'ambiente per l'energia sprecata nelle fasi di produzione, conservazione e smaltimento degli imballaggi.
Con questi pochi accorgimenti possiamo fare molto per raggiungere gli obiettivi globali di sviluppo sostenibile, non solo a tavola. Quali mettete già in atto, e quali aggiungerete alla lista?