Lo facciamo tutti: acquistiamo carne confezionata perchĂŠ comoda da preparare e sicura dal punto di vista igienico, ma sappiamo interpretare le etichette che ce la raccontano?La curiositĂ che fa bene
Scrisse La Rochefoucald, in una delle sue 500 famose Massime, che tra i vari tipi di curiositĂ , una è âdâinteresseâ e âci fa desiderare dâimparare ciò che può esserci utileâ.
In qualche caso, il consumatore è curiosissimo, per esempio quando deve acquistare âoggettiâ ai quali tiene molto: una casaâââcomprensibilmenteâââun viaggio, unâautomobile, ma anche uno smartphone, un orologio, un paio di scarpe⌠Ed è capace di documentarsi per mesi!
Pare al contrario che la sua âcuriositĂ dâinteresseâ raggiunga il minimo storico quando si tratta di ciò che ingerisce, se è vero che il 20% circa dei rifiuti alimentari proviene da una scarsa comprensione delle etichette poste sui cibi. E dato che parliamo di oltre un terzo del cibo prodotto nel mondo, il 20% è davvero unâenormitĂ !
Leggere le etichette
Ridurre lo spreco alimentare significa tra lâaltro risparmiare soldi e risorse naturali, per questo lâobiettivo è in cima allâagenda delle istituzioni europee. Tutti però possiamo farlo, cominciando con il prendere consapevolezza di ciò che ci mettiamo nel piatto. Ă vero: in qualche caso, i termini usati nelle etichette alimentari possono suonare un poâ âtecniciâ, o essere scritti con un carattere molto piccolo, ma il loro contenuto segue precisi termini di legge e, in realtĂ , bastano un poâ di attenzione e pochissimo tempo per riconoscere, e con un solo colpo dâocchio, cosa è meglio per noi.
Lâetichetta sulla carne confezionata
Le informazioni utili, per esempio, sono davvero poche quando parliamo di carne, e cioè di un prodotto confezionatoâââfresco, congelato o surgelatoâââma non trasformato, oppure sezionato e/o macinato, e privo di additivi o altri ingredienti. Le regole che indichiamo non valgono quindi per preparazioni a base di carne, come spiedini, cotolette, polpette, oppure per insaccati, come salumi o cotechini.
Le carni bovine, ovine, caprine, suine e avicole devono indicare sullâetichetta il paese di allevamento e macellazione. Per le carni bovine câè anche lâobbligo di segnalare il paese di nascita. Se vogliamo la certezza che si tratti di animali nati, allevati e macellati nel nostro paese, possiamo cercare la dicitura Origine Italia. Se invece leggiamo âallevato in Italia e macellato in Italiaâ, vuol dire che lâanimale è nato allâestero e poi è stato trasportato nel nostro paese. Possiamo trovare anche âimportato vivo daâŚâ seguito dal nome della nazione in cui lâanimale è nato ed è stato allevato, oppure âimportato vivo nella CEâ: vale a dire che non è stato possibile reperire alcuna informazione sulla sua provenienza.
Puntare sulla qualitĂ
Se volete essere certi di compiere un acquisto intelligente, vi suggeriamo di scegliere un prodotto confezionato proveniente da animali allevati in Italia, perchÊ gli allevamenti italiani sono soggetti a controlli continui e la sicurezza degli alimenti è garantita da una normativa stringente e rigorosa. Il sistema nazionale italiano, infatti, con i suoi 4500 veterinari ufficiali è uno dei piÚ strutturati a livello mondiale, riconosciuto come punto di eccellenza in Europa. Se volete essere certi, poi, che gli animali non abbiano assunto alcun tipo di sostanza chimica, potete optare per carni di animali provenienti da allevamenti biologici.
La data di confezionamento
Fate attenzione infine alla data di confezionamento: la carne in vaschette sigillate e in atmosfera protetta si conserva fino a un massimo di 7â10 giorni ed è meglio riporla nei ripiani bassi del frigorifero.