A Catania li chiamano arancini, a Palermo, invece, arancine. Quale sia il vero “genere” poco importa, il loro gusto e la gioia di vederli serviti a tavola basteranno. La preparazione è articolata, ma molto elementare.
Vi serve, innanzi tutto, un sugo al ragù, che potete preparare o avere in frigo reduce da un pasto recente. E poi avrete bisogno di mozzarella, caciocavallo stagionato, prosciutto cotto e piselli lessi. Ma quello che non dovrà mancarvi è del buon risotto allo zafferano profumato al caciocavallo. Scegliete il tegame a due maniglie della linea Talento, mentre quello più alto con il manico lungo tenetelo a portata di mano per la frittura. Questi prodotti, realizzati con una speciale formula antiaderente, rinforzata per una perfetta resistenza ai graffi e alle abrasioni, faranno al caso vostro. Mettete a cuocere il riso nella pentola bassa con dell'acqua (per ogni tazza di riso due di acqua), salate, e a metà cottura aggiungete lo zafferano. Una volta che si sarà asciugato, mantecate con burro e con del caciocavallo grattugiato. Fate freddare.
Pensiamo ai ripieni. In base al gusto potrete riempire le vostre “palle di riso” con il ragù a cui avrete incorporato i pisellini lessi, la mozzarella e i dadini di prosciutto cotto. Formate delle sfere e, prima di ripassarle nell'uovo e pangrattato, accentuatene la punta, come se fossero delle “pere”. Dovrete solo friggerle e dorarle prima di servirle.