Bagnomaria, nome non poco evocativo, è una tecnica per scaldare pietanze già cotte o per cuocere alimenti delicati che, con l’eccessivo calore, rischierebbero di bruciarsi o di non cuocere adeguatamente. Cucinare a bagnomaria può essere un’alternativa ai fornelli e alla pentola a pressione, forse per certi versi più pratico, poiché veloce da mettere in pratica, occorrono due pentole o un piatto a vetro dipende dai casi e da quel che si cucina, dove in una ci sarà dell’acqua e l’altra pentola sarà al suo interno per cucinare.
Quando si usa la cucina a bagnomaria? Non ci sono regole precise, serve principalmente per cuocere alimenti delicati senza l'aggiunta di grassi, come il pesce. Tuttavia, viene spesso indicato come un metodo ideale per alcune salse, budini e creme che potrebbero “impazzire”. Parliamo del crème caramel, la panna cotta, ma anche di alcuni tipi di marmellata e di gelatina. Questa tecnica può essere usata anche per sciogliere il cioccolato, il burro o per la preparazione di sformati a base di uovo per cui, andando poi cotti al forno, è indispensabile che l'uovo di si rapprenda uniformemente e lentamente.
Come si fa? È Semplice! Basta mettere sul fuoco un tegame, per esempio la casseruola fonda a manico lungo della linea Classico, riempito per metà con dell'acqua. Dovrete portare a ebollizione a temperatura costante, preferibilmente bassa, e porre, quando l'acqua sarà ben calda, un contenitore in vetro o ceramica con all'interno il composto o il cibo che dovrete cuocere. La cottura sarà lenta ma uniforme, soprattutto grazie al fondo del tegame, realizzato con tre strati Acciaio-Alluminio-Acciaio ad elevato spessore, che vi aiuterà nella diffusione del calore per tutta la superficie.